Un’azienda dovrebbe cercare di essere il più meritocratica possibile.
Premiare il merito è infatti una delle principali leve e motivi del successo di un’azienda.
Non credo io debba argomentare molto per motivare quanto ho scritto sopra, talmente è ovvio.
Avere dei dipendenti che credono nella propria azienda, che si
“spendono” per lei e che da questo ne possano trarne “felicità” non è
utopia ma un asset fondamentale, qualsiasi sia il settore del proprio
business.
Fatta questa ovvia premessa, si giunge alla constatazione che
l’Italia, parafrasando il famoso film dei Cohen, “non è un paese per il
merito”.
Da una recente ricerca, condotta dal Forum della Meritocrazia con Great Place to Work® e con la partecipazione della mia azienda, emerge un quadro triste e purtroppo drammatico.
Per vedere tutti i dati ecco il link: http://www.forumdellameritocrazia.it/dettaglio_campagne.aspx?id=10
Dalla ricerca si evidenzia come la stragrande maggioranza dei
lavoratori italiani non si ritenga essere giudicata e valutata – nel
proprio lavoro – in modo meritocratico.
La gravità è che non solo è un dato sconfortante ma intacca ogni possibile tentativo di successo del nostro paese per il futuro.
Quale giovane deciderà di lavorare duramente – facendo anche sacrifici – se non si vedrà valutato in modo meritocratico?
Come possiamo ambire ad avere dei leader che guidino le nostre aziende (ed il nostro paese) se non occupano il loro ruolo per i propri meriti ma per altri motivi…?
Quale futuro può attendere un’azienda che non premia i propri
dipendenti per il loro merito ma che al contrario spesso non li ascolta
nemmeno?
Dello studio condotto, una cosa che mi ha stupito è la partecipazione molto contenuta delle aziende interpellate.
Il Forum, in forma totalmente gratuità, ha richiesto la
partecipazione a svariante aziende per avere dei dati solidi e
confrontarli con la media nazionale ed internazionale raccolti da Great
Place to Work®.
Le aziende che hanno aderito sono state poche.
Il motivo?
Non c’è purtroppo un motivo ufficiale ma la mia opinione è che avessero il timore di ascoltare. Paura di ascoltare i propri dipendenti.
Non porsi nemmeno la domanda, se la propria azienda sia
percepita come meritocratica, se i propri dipendenti siano felici, se i
leader/guide dell’azienda siano visti come tali, è il peccato d’origine del nostro paese ed è tra i motivi della grande difficoltà che stiamo avendo ad uscire da questa crisi.
Una nota relativamente positiva: esistono eccezioni – fortunatamente –
ma con le eccezioni è assai difficile superare le crisi e le difficoltà
di un paese.
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