Una cosa che trovo sempre più rara – nel mio settore di lavoro – è
trovare ancora clienti che chiedano quale approccio utilizzare per indagare un problema di marketing, prodotto o comunicazione,
senza suggerire il metodo.
È rara perché sempre più spesso ricevo
richieste/brief dove è già tutto scritto
ed impostato. Come in molte altre cose, mi sono dato la spiegazione
che, se siamo tutti allenatori quando gioca la nazionale o tutti
musicisti a Sanremo o X-factor, così – nel mio lavoro – è normale che
tutti siano “ricercatori” quando bisogna fare una ricerca di mercato.
Nel campo del marketing e comunicazione non sono solo, conosco amici
in altre aziende che hanno a che fare con dirigenti che sono anche
registi di spot, esperti pubblicitari, inserzionisti pragmatici, etc.
Se la
multidisciplinarietà è sicuramente
un valore, la “tuttologia” non lo è.
Trovarmi di fronte ad un cliente che si affida a me (valutandomi su questo!!) è qualcosa di estremamente stimolante.
Si è infatti
liberi di…
…
pensare all’approccio migliore
…
sperimentare modalità di ascolto e, perché no,
innovare.
Invece ricevo dei brief “pacchettizzati”, dove vi è già scritto praticamente il progetto e dove
manca solo il “prezzo” (in realtà a volte c’è pure quello…).
E alla fine,
la valutazione finale è solo sul prezzo e si è così focalizzati sul prezzo che si rischia di dimenticarsi addirittura del problema di ricerca.
Del
perché si vuole fare una ricerca.
Sembra più un dovere che un
valore. “La devo fare…”
E così ti viene chiesta una fetta di prosciutto per cucinare il dolce.
Il vero dramma di questo atteggiamento è che impigrisce ed intimorisce chi fa il mio mestiere.
Pochi si impegnano e si arrischiano ad uscire dal tracciato già ben
scritto, soprattutto quando i budget si riducono e risulta una scelta
migliore portarsi a casa un progetto, assecondando il desiderata.
Vi lascio con un suggerimento, se dovete richiedere una ricerca,
pensate in modo profondo al problema a cui dovete dare risposta, declinatelo in maniera chiara e profonda ma quando dovrete pensare al metodo, lasciate la pagina bianca.
Lasciate che il ricercatore vi stupisca o, che al contrario,
confermi le vostre ipotesi.
Non imboccate, poiché la pappa pronta piace e a perdere di valore siete prima di tutto voi.
Lasciate libertà a chi fa il mio lavoro,
ci sarà chi si
dimostrerà cuoco (anche nel presentarvi metodi consolidati) ed altri che
vi proporranno qualcosa di già pronto surgelato.
Da questo punto, potrete
far valere la vostra esperienza (accrescendola!) e
collaborare con le ricerche di mercato
al fine di ottenere il massimo.
E sono sicuro che qualsiasi cosa sceglierete ne sarete pienamente soddisfatti!
Pubblicato in origine:
The Big Answer Archivi - Engage | News and views sul marketing pubblicitario